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Black Sabbath, il primo gruppo heavy metal della storia e uno dei più iconici del panorama musicale

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Black Sabbath sono stati un gruppo musicale heavy metal britannico, formatosi a Birmingham nel 1968 e scioltosi dopo il tour di addio nel 2017. Pionieri dell’heavy metal, hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo del genere e alla nascita di alcuni sottogeneri heavy, come il doom metal e lo stoner rock. Dal 1970 al 2010 hanno venduto più di 100 milioni di dischi in tutto il mondo. Tre dei loro album sono stati citati nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone: “Master of Reality”, “Black Sabbath” e “Paranoid”. Nel 2006 sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame.

Black Sabbath: le origini

In principio erano gli “Earth“. Il primo embrione del gruppo era composto dal chitarrista Anthony “Tony” Iommi, il batterista William “Bill” Ward, il bassista Terence “Geezer” Butler e il cantante John “Ozzy” Osbourne. Il loro repertorio era prevalentemente blues e si esibivano in vari locali suonando cover di Jimi Hendrix, Blue Cheer, Beatles e Cream. Il nome “Earth” però fu presto cambiato, perché esisteva già un altro gruppo che si chiamava così. Il nuovo nome venne da un’idea di Butler, grande appassionato di romanzi horror e magia nera. Un giorno, uscendo dal cinema, dove era andato a vedere il film “I tre volti della paura” di Mario Bava, che in Gran Bretagna era uscito con il titolo “Back Sabbath”, capì che quello era il nome giusto per la band. Decisero quindi di chiamarsi “Black Sabbath”.

Da “Black Sabbath” un successo dietro l’altro

Già dagli esordi la band lascia un’impronta che negli anni, album dopo album, diventerà inconfondibile e traccerà una costante ispirazione per decine di gruppi futuri. Il loro primo album in studio è “Black Sabbath”, considerato uno dei più iconici e di culto nella storia della musica rock. Uscì il 13 febbraio 1970, e quest’anno compie 50 anni. “Black Sabbath”, il brano che dà il nome all’album e lo condivide con quello della band, è una martellante lamentazione, il gemito di un’anima inquieta che implora a una figura nera di lasciarla in pace. Il brano incede lentamente sul tritono, una scala musicale che nel medioevo si era guadagnata il nome di “diabolus in musica”, appunto. Anche i brani “The Wizard” (il mago) “N.I.B.” (Natività in Nero) compongono una cornice nera dalle atmosfere infernali, che guadagna al gruppo sin da subito la nomea di “quartetto diabolico” e con interessi per l’occultismo.

Gli album successivi sono altre pietre miliari della musica metal, come “Paranoid”, “Master of Reality”, “Black Sabbath Vol. 4”. Il gruppo ama sperimentare, sia in termini di contenuti (l’antimilitarismo di “War pigs” e di “Children of the grave”, la critica verso le droghe di “Sweet leaf”, ma anche la fantascienza di “Iron Man”) sia in termini di arrangiamenti e di contaminazioni sonore. Tony Iommi è l’anima del gruppo, e la sua genialità musicale quanto il suo ego ipertrofico saranno bussola e maledizione delle produzioni in studio della band. Proprio lui che da adolescente, per un incidente in fabbrica nel quale aveva perso due falangi della mano destra, era destinato a non poter più prendere un accordo su una chitarra. E riuscì a cambiare il suo destino e quello della musica.

La frattura: Ozzy lascia la band

Tuttavia, dopo dischi storici come “Sabbath Bloody Sabbath” (registrato in un castello inglese che tutti ritenevano infestato), “Sabotage” e “Technical Ecstasy” arriva la prima, annunciata frattura: Ozzy Osbourne lascia la band di Birmingham. Il colpo è durissimo, anche perché questo strano artista, dall’aspetto poco rassicurante e dalla voce stridula e pungente, è innegabilmente uno dei più potenti animali da palco della scena metal di quegli anni (e di quelli a venire, come tutti dovranno ammettere). La sua voce creava una dissonanza quasi perfetta con le atmosfere cupe delle chitarre di Iommi: difficile trovare un sostituto.

Da Ronnie James Dio a Tony Martin

La scelta tuttavia è azzeccata: Ronnie James Dio, una delle voci più emozionanti e potenti del metal viene reclutato dagli Elf, e nel giro di pochi anni il gruppo pubblicherà due album che sono stati “i testi scolastici” su cui si sono formate generazioni di metallari degli anni ‘80 e ‘90: “Mob Rules” e “Heaven and Hell”. Ma anche con Ronnie James Dio i rapporti non sono duraturi: chi lo sostituisce è la voce storica dei Deep Purple, Ian Gillian, che trasforma il sound del gruppo, favorendo una presenza crescente delle tastiere negli arrangiamenti. Poi è il turno di Glenn Hughes, un altro membro dei Deep Purple (non a caso tra i fan andrà diffondendosi il soprannome di “Black & Purple”): cederà il posto a Tony Martin, un altro cantante dal timbro potente e capace di virtuosismi fuori dal comune.

Sono gli anni di “Eternal Idol”, “Headless Cross” (l’album più smaccatamente “satanico” del gruppo) “Tyr” (che tenta di essere un concept album sulla mitologia vichinga, ma se ne discosta dopo tre brani). Con “Dehumanizer” i Black Sabbath riaprono le braccia al prodigo Ronnie James Dio, ma l’accordo non raggiunge l’album successivo, “Cross Purposes”, che ritrova Martin come voce solista. Gli anni passano, i successi sono altalene, ma il pubblico resta fedele a una band il cui unico perno costante, in un carosello in cui si succedono batteristi, bassisti e cantanti provenienti dalle formazioni più osannate del panorama metal, resta sempre e solo Tony Iommi, il genio della chitarra.

Dalla reunion a “The End”

Nel 1995 esce il diciottesimo album in studio, “Forbidden”, con la formazione che cinque anni prima aveva inciso “Tyr”, ma fu un insuccesso da parte della critica e del pubblico. Nel 1998 finalmente la band ritorna alla sua formazione originaria, riaprendo le porte a Ozzy, che nel frattempo aveva costruito una formidabile carriera solistica guadagnandosi sul campo il titolo di “padrino del metal”. Da questa reunion nasce un concerto dal vivo, registrato e trasformato nell’album “Reunion”, che contiene i più grandi successi e due nuove tracce inedite, “Psycho Man” e “Selling My Soul”. L’ultimo album dei Black Sabbath è “13”, pubblicato a giugno 2013. Il successo è straordinario, e l’album raggiunge la prima posizione nelle classifiche di vendita del Regno Unito.

Il 30 settembre 2015 la band annuncia il suo tour mondiale d’addio “The End” con Ozzy Osbourne, Tony Iommi e Geezer Butler in formazione. Il tour non vede la partecipazione di Bill Ward e la batteria è suonata da Tommy Clufetos. Il tour ha avuto inizio il 20 gennaio 2016 e ha visto come unica tappa italiana l’Arena di Verona il 13 giugno 2016. Il 4 febbraio 2017 i Black Sabbath hanno tenuto l’ultimo concerto nella città natale dei membri fondatori del gruppo (escluso il batterista Bill Ward) e dove si formarono quasi cinquant’anni prima nel 1968 alla Genting Arena di Birmingham. Il 17 novembre 2017 è uscito l’ultimo album live “The End: Live in Birmingham”, che documenta l’ultima esibizione del gruppo tenuta il 4 febbraio 2017.

Count down nella Marsica per la celebrazione del rock, grande attesa per il Festival al Castello Orsini

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Avezzano – Grande attesa nella Marsica per l’evento in cui verrà celebrata la musica rock ed heavy metal. Diversi i gruppi in rassegna che daranno vita ad uno spettacolo unico nel suo genere nella suggestiva e bellissima cornice del Castello Orsini di Avezzano. Espressioni da diverse zone del territorio marsicano e della capitale romana,  eseguiranno una scaletta d’eccezione con brani dell’epoca storica rock dai Pink Floid, Black Sabbath Led Zeppelin, Metallica, Bon Jovi, Immagine Dragons e con l’attualizzazione del rock come Cold Play. For those about to rock! è il titolo dell’evento un vero festival del rock e dell’ heavy metal dunque che approda ad Avezzano. L’appuntamento è per  Martedì 23 aprile 2019 alle ore 21, quando sul palco del Castello Orsini saliranno band e cantanti pronti a portare sul palco i successi di una musica intramontabile protagonista della storia passata, presente e futura. E e dunque ci saranno artisti come Domenico di Girolamo, The Lume, Bad Medicine, Black Sheeps, Emily de Petris, The Great Pig in the Sky, Elena & Corinna. L’ingresso è gratuito per un evento da non perdere! (fonte: Confinelive.it)

Musica rock e comunicazione: i Bad Medicine verso Sanremo approdano sul web con il nuovo portale “www.ibadmedicine.it”

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Redazione – La forza della comunicazione nell’arte della musica è: www.ibadmedicine.it il nuovo portale web del gruppo di musica rock & heavy metal che nasce nel territorio ed è ora destinato ad approdare verso traguardi molto importanti. Il gruppo è on line con il nuovo sito che li racconta, e che vuole celebrare la musica e raccontarla nelle forme più innovative.  Il progetto sarà presentato Sabato 23 Marzo 2019 alle ore 20.00 presso il Ristorante La Locanda del Poeta S.S. Turanense Collalto Sabino,  è nato da una collaborazione di UfficiStampaNazionali con il progetto AndradeLAB ed il gruppo dei Bad Medicine e vede protagonista proprio loro:

I Bad Medicine che si costituiscono ufficialmente in band musicale nel 2016, i co-founder sono Alessandro e Claudio Forzosi, fratelli gemelli legati anche dal grande amore per la musica  heavy rock metal. Una passione dunque che è innata e fa parte del dna di questi due ragazzi dotati di una grande capacità espressiva anche nel settore della poesia. A loro si aggiunge Tommaso Presciuttini, bassista e arrangiatore della band, mentre Claudio è alla batteria e cantante ufficiale, e  Alessandro alla chitarra. Claudio e Alessandro sono giovanissimi e nel contempo già ottimamente preparati per esprimere al meglio la musica rock. Età diverse tra loro e Tommaso che sono uniti all’unisono dal comune denominatore della musica. I Bad Medicine stupiscono per la spontaneità, e per quell’aurea magica che riescono a trasmettere durante i loro apprezzati concerti. Il trasporto della mente e nell’anima, riescono a creare una connessione immediata tra la band ed il pubblico che ne resta estasiato. Concerti che hanno permesso di essere apprezzati dalla terra d’Abruzzo, ed ora in grande prospettiva fino a varcare il palco dell’Ariston di Sanremo dove i Bad Medicine daranno il meglio di sè nella trentaduesima edizione del Sanremo Rock del giugno 2019.

Con i Bad Medicine,  – racconta Daniele Imperiale giornalista e social media strategist – si è stabilita sin da subito una perfetta sinergia tra la passione, l’arte della musica rock e le forme di comunicazione innovativa. Le quali non sono solo dei post o delle recensioni autocelebrative ma bensì vere e proprie strategie di immagine nel poter/saper rappresentare semplicemente se stessi. I ragazzi dei Bad Medicine, ti immergono nella celebrazione della musica, probabilmente non potremmo dire nemmeno che suonano il rock, bensì lo interpretano e lo fanno proprio. Una aurea esoterica e di magìa,  caratterizza i concerti de “I Bad Medicine”, sono tre spade con cui aprono e chiudono ogni evento.  Segno di forza, di lealtà, di unione che è presente nel gruppo musicale e che si estende al pubblico che è protagonista eccellente dei grandi progressi e dei traguardi che si aprono per Alessandro, Claudio e Tommaso. Ma non solo per loro ma anche per quanti nella soddisfazione vivono insieme questa avventura, come Vincenzo il padre dei Bad Medicine che è riuscito attraverso i due giovanissimi figli, una passione che lo emoziona ogni volta che ci sono prove, o che ci sono concerti, o come mamma Catia che segue tutti con un immenso amore e vivacitàGrazie a tutti loro per la fiducia riservata alla nostra professionalità”. 

La musica vibra inalterata nel tempo, esalta il cuore, è terapia per l’anima. Sublima da secoli le generazioni che scorrono. La musica è vita che non muore”. (D.I. 2016)

www.ibadmedicine.it

@elitaproietti

Grande serata rock anni 70 per i Bad Medicine in concerto a Rock ‘n Rocca nella suggestiva cornice di Rocca di Botte

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Rocca di Botte – Alessandro, Claudio, Emanuele e Tommaso sono i Bad Medicine che ieri sera nello spettacolo di Rock ‘n Rocca hanno dato il meglio di se in una performances canora di alto livello. Ovazioni ed applausi da parte del numeroso pubblico presente intervenuto per la manisfestazione dedicata alla musica rock. I Bad Medicine nel loro concerto iniziato intorno alle ore 22, hanno ripercorso le tappe del rock degli anni 70, preceduti da una presentazione del gruppo. La sinergia e la passione abbinata ad una alta professionalità di livello hanno consentito al gruppo musicale di esprimere il meglio di loro stessi. Ma per chi li avesse persi, li potrà seguire Lunedì 20 in Piazza della Libertà a Carsoli nel corso della notte bianca. PRESS OFFICE 19 AGO 2018